Numerose ricerche hanno evidenziato che una buona qualità del sonno fa bene all’umore e aiuta a prevenire l’obesità, le malattie metaboliche e cardiovascolari e i disturbi della memoria. Secondo un nuovo studio, a tutti questi benefici, bisogna però aggiungere che dormire bene e il giusto numero di ore, appare collegato anche a una diminuzione del rischio di raffreddori, tosse e febbre. La dimostrazione di questa associazione viene da uno studio pubblicato su JAMA Internal Medicine e condotto da ricercatori dell’Università della California, San Francisco.
Lo studio
I ricercatori hanno esaminato le risposte di oltre 22.000 adulti a questionari che indagavano come e quanto dormivano e se fossero presenti eventuali disturbi del sonno. Ai partecipanti è stato chiesto, inoltre, se negli ultimi 30 giorni avessero avuto raffreddore, influenza, polmonite, tosse o mal d’orecchio. Ebbene, dai risultati è emerso che il 19% di chi riferiva di dormire in media 5 ore a notte, aveva avuto uno di questi problemi di salute legati ad infezione batterica o virale, a fronte del 16% di chi dormiva in media 6 ore. Inoltre, la percentuale diminuiva ulteriormente al 15% se le ore di riposo arrivavano a 7. Tra l’altro si è anche evidenziata una maggiore probabilità di ammalarsi in coloro che, pur dormendo a sufficienza, avevano però un qualsiasi disturbo del sonno diagnosticato. “In molti paesi, in particolare quelli occidentali, il sonno viene messo in secondo piano rispetto alla produttività, cosa che può avere un senso nel breve termine, ma di certo non è così se pensiamo al lungo termine”, ha detto uno degli autori dello studio, Aric Prather, del Center for Health and Community dell’Università della California, San Francisco.